2 luglio 2016

Il Conte Verde e Stefano Stefano, oggi frazione di Campobasso, dove morì

Di Franco Valente

22 giugno 2014

francovalente.it



Il paese di S. Stefano è famoso soprattutto perché qui, il 1° marzo 1383, moriva di peste Amedeo VI di Savoia, meglio conosciuto come il Conte Verde per la sua predilezione per questo colore che usò non solo per i suoi vestiti, ma anche per le divise dei suoi soldati e per gli arredi delle sue stanze.

Amedeo VI di Savoia, il Conte Verde, era nato a Chambéry il 4 gennaio 1334. Signore della Savoia, aveva combattuto i Turchi su invito di papa Urbano V. Dopo una serie di imprese militari nel bacino mediterraneo arrivò con le sue navi fino a Costantinopoli che occupò. Si spostò sul mar Nero e poi ad Anchialo, Mesembria, Varna e Sozopoli per tornare nel 1367 a Costantinopoli stabilendosi nel palazzo imperiale.


Poi cominciò il viaggio di ritorno. Passò per Gallipoli e poi per Corfù per rientrare a Venezia.
Si recò a Pavia per spostarsi finalmente a Viterbo a scortare il papa Urbano V che riportava il papato a Roma.

Il 10 dicembre 1367 finalmente ritornò nella sua  Chambéry e nel 1371 si spostò in Piemonte dove aderì alla Lega Italica contro i Visconti di Milano. Intanto il papato con Gregorio XI, l’ultimo papa francese, nel 1374 riconosceva la forza dei Visconti.

Con la morte di Gregorio XI nella Chiesa cominciava un complicato conflitto scismatico fino ad arrivare al 1382 quando la regina Giovanna moriva ammazzata a Muro dove era prigioniera.
Luigi d’Angiò partiva dalla Francia con 12.000 cavalieri per venire a Napoli a prendersi il regno usurpato da Carlo III. Nel suo esercito anche le 1000 lance del Conte Verde, cento delle quali costituivano la sua guardia d’onore.

Il 17 luglio di quello stesso anno l’esercito francese arrivava in Abruzzo dove, come ricorda Michele Camera (M. CAMERA, Elucubrazioni storiche-diplomatiche su Giovanna I regina di Napoli e Carlo III di Durazzo, Salerno 1889), riusciva a riunire i baroni filo-angioini particolarmente irritati nei confronti del Durazzo che, per prepararsi ai nuovi eventi bellici, li aveva obbligati alla riscossione di un donativo di 300.000 fiorini e al pagamento di nuove imposte per cinque anni.
Tra gli alleati di Luigi vi furono anche i Caldora.

Amedeo VI, il Conte Verde, dopo una serie di peripezie nell’Abruzzo, Lazio e Campania, venne nel Molise con il fisico fortemente compromesso dalla peste che aveva, peraltro, decimato le sua truppe.
Da Montesarchio si era spostato a S. Stefano dove il 15 febbraio 1383 aveva sistemato ciò che rimaneva del suo esercito, compresi i cento lancieri della sua guardia.

La sua malattia si aggravava e qui, all’età di 49 anni, finiva i suoi giorni il 1° marzo 1383.

La morte del Conte Verde fu interpretata da Arnaldo De Lisio in una delle sue pregevoli lunette della Banca d’Italia di Campobasso.

Una lapide inserita in quello che rimane di una porta murata ricorda a S. Stefano la morte di uno dei personaggi importanti della storia europea.

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